L’opera più famosa del fotografo
francese Robert Doisneau, è senza ombra di dubbio il “Bacio davanti l’hotel De Ville”.
Per
quanto lo scatto sia universalmente conosciuto, solo i meglio informati sanno
che si tratta di un falso realizzato con l’aiuto di due giovani modelli. Pur
trattandosi di uno scatto costruito, il fotografo ha sempre sostenuto che per
lui si tratta di un’immagine vera, perché rappresenta una scena vista realmente
dall’artista, ed anche perché, la coppia di modelli, erano anche amanti nella
vita reale. Gran parte dell’opera di Doisneau aveva come obiettivo quello di
ricreare un mondo ideale, immaginato e desiderato dall’artista. Mondo che poi è
diventato agli occhi degli spettatori vero, benché di fatto costruito.
Ma a mio
parere, la foto, va considerata vera non tanto per la spiegazione data
dall’autore, ma perché ciò che viene rappresentato ed il suo messaggio è reale
o è diventato tale. Reale perché ormai è accettato universalmente come simbolo
dell’amore. Reale più della realtà stessa.
Sì, perché il mondo che ci circonda, quello dei rapporti umani e degli
eventi, altro non è che una farsa di cui mai conosceremo la verità. La verità
pura non esiste, abbiamo solo diversi pareri, versioni di parte, fatti
ufficiosi che coprono il vero ordine delle cose. Prendete la Storia, ogni
evento viene sempre raccontato secondo diversi punti di vista, e ad ogni cambio
di narratore cambiano le vicende. Ci sono più “forse” nella Storia
che certezze. Ogni giorno ci sentiamo come l’inconsapevole personaggio di
“The Truman show”, perché qui nulla è quel che sembra. Ogni giorno
affrontiamo l’affanno del vivere. Svegliarsi, vestirsi in fretta per correre al
lavoro, rispettare le scadenze, lottare contro i mulini a vento, tornare a casa
a sera tardi con quell’amaro in bocca di chi ha solo recitato un ruolo che non
gli appartiene, e la sensazione che quello che facciamo sia solo un modo per
tenerci impegnati fra la nascita e la morte.
francese Robert Doisneau, è senza ombra di dubbio il “Bacio davanti l’hotel De Ville”.
Per
quanto lo scatto sia universalmente conosciuto, solo i meglio informati sanno
che si tratta di un falso realizzato con l’aiuto di due giovani modelli. Pur
trattandosi di uno scatto costruito, il fotografo ha sempre sostenuto che per
lui si tratta di un’immagine vera, perché rappresenta una scena vista realmente
dall’artista, ed anche perché, la coppia di modelli, erano anche amanti nella
vita reale. Gran parte dell’opera di Doisneau aveva come obiettivo quello di
ricreare un mondo ideale, immaginato e desiderato dall’artista. Mondo che poi è
diventato agli occhi degli spettatori vero, benché di fatto costruito.
Ma a mio
parere, la foto, va considerata vera non tanto per la spiegazione data
dall’autore, ma perché ciò che viene rappresentato ed il suo messaggio è reale
o è diventato tale. Reale perché ormai è accettato universalmente come simbolo
dell’amore. Reale più della realtà stessa.
Sì, perché il mondo che ci circonda, quello dei rapporti umani e degli
eventi, altro non è che una farsa di cui mai conosceremo la verità. La verità
pura non esiste, abbiamo solo diversi pareri, versioni di parte, fatti
ufficiosi che coprono il vero ordine delle cose. Prendete la Storia, ogni
evento viene sempre raccontato secondo diversi punti di vista, e ad ogni cambio
di narratore cambiano le vicende. Ci sono più “forse” nella Storia
che certezze. Ogni giorno ci sentiamo come l’inconsapevole personaggio di
“The Truman show”, perché qui nulla è quel che sembra. Ogni giorno
affrontiamo l’affanno del vivere. Svegliarsi, vestirsi in fretta per correre al
lavoro, rispettare le scadenze, lottare contro i mulini a vento, tornare a casa
a sera tardi con quell’amaro in bocca di chi ha solo recitato un ruolo che non
gli appartiene, e la sensazione che quello che facciamo sia solo un modo per
tenerci impegnati fra la nascita e la morte.
Tutto quello che viviamo e quello
che ci raccontano è reale? Possiamo dire che la nostra sia una società fondata
sulla verità?
che ci raccontano è reale? Possiamo dire che la nostra sia una società fondata
sulla verità?
Per assurdo però, le uniche
certezze, ci arrivano proprio dall’arte, giardino che nasce dalla fantasia
dell’uomo ma che diventa reale, tanto quanto, se non più, della stessa realtà.
Possiamo dire che la realtà esiste solo nel mondo ricreato dall’arte, questo
perché non prevede interpretazioni, ma solo un unico punto di vista. Per
esempio, quello che accade in un romanzo, diventa universalmente reale, la
storia raccontata potrà essere discussa ma non messa in dubbio, e questa sarà
patrimonio di tutti. Certi libri, certe storie, sono ormai nel nostro dna,
nella nostra cultura, hanno influenzato la vita di milioni di individui più di
molti eventi storici, e questo solo perché un libro racconta una verità pura,
non discutibile e quindi modello a cui ancorarsi. Non a caso, spesso, per
legittimare un discorso, si cita un libro, perché su quella certezza nessuno
potrà dubitare, anche se la tesi da sostenere vacilla.
certezze, ci arrivano proprio dall’arte, giardino che nasce dalla fantasia
dell’uomo ma che diventa reale, tanto quanto, se non più, della stessa realtà.
Possiamo dire che la realtà esiste solo nel mondo ricreato dall’arte, questo
perché non prevede interpretazioni, ma solo un unico punto di vista. Per
esempio, quello che accade in un romanzo, diventa universalmente reale, la
storia raccontata potrà essere discussa ma non messa in dubbio, e questa sarà
patrimonio di tutti. Certi libri, certe storie, sono ormai nel nostro dna,
nella nostra cultura, hanno influenzato la vita di milioni di individui più di
molti eventi storici, e questo solo perché un libro racconta una verità pura,
non discutibile e quindi modello a cui ancorarsi. Non a caso, spesso, per
legittimare un discorso, si cita un libro, perché su quella certezza nessuno
potrà dubitare, anche se la tesi da sostenere vacilla.
Quindi, per assurdo, in una
realtà incerta, l’unica certezza si trova nell’arte, dove ciò che accade esiste
realmente, e le vicende raccontate diventano gli unici casi sui quali non
possiamo dubitare, dalla foto degli amanti di Doisneau fino alla Divina
Commedia, ciò che accade in quegli ambiti “così è se vi pare”, e non
può essere messo in discussione.
realtà incerta, l’unica certezza si trova nell’arte, dove ciò che accade esiste
realmente, e le vicende raccontate diventano gli unici casi sui quali non
possiamo dubitare, dalla foto degli amanti di Doisneau fino alla Divina
Commedia, ciò che accade in quegli ambiti “così è se vi pare”, e non
può essere messo in discussione.
Per noi, Dante ha davvero fatto
quel lungo viaggio dall’inferno al paradiso, sulla cosa nessuno discute, ed
ancora oggi se ne parla e lo si analizza come se questo fosse vero. Sui fatti
storici, e sulle vicende quotidiane, siamo invece dubbiosi, l’ipocrisia è il
velo con il quale ogni cosa è coperta, e la menzogna sembra la regola generale
per tenere in piedi questo mondo.
quel lungo viaggio dall’inferno al paradiso, sulla cosa nessuno discute, ed
ancora oggi se ne parla e lo si analizza come se questo fosse vero. Sui fatti
storici, e sulle vicende quotidiane, siamo invece dubbiosi, l’ipocrisia è il
velo con il quale ogni cosa è coperta, e la menzogna sembra la regola generale
per tenere in piedi questo mondo.
La realtà esiste solo
nell’esercizio dell’arte, il resto, il quotidiano, è un’allucinazione ad occhi
aperti, una finzione da vivere con leggerezza, in attesa di rifugiarsi fra le sicure pagine di un buon libro.
nell’esercizio dell’arte, il resto, il quotidiano, è un’allucinazione ad occhi
aperti, una finzione da vivere con leggerezza, in attesa di rifugiarsi fra le sicure pagine di un buon libro.
Luciano Zaami