Su quello che mi aspetta dopo la
morte non ho dubbi: sono ateo.
morte non ho dubbi: sono ateo.
Un giorno si spegnerà la luce, e
poi solo buio, no paradisi, no reincarnazioni, nulla, il vuoto più assoluto, la
fine di questa lunga illusione, il crollo delle certezze su cui si fondano
tutte le società del pianeta.
poi solo buio, no paradisi, no reincarnazioni, nulla, il vuoto più assoluto, la
fine di questa lunga illusione, il crollo delle certezze su cui si fondano
tutte le società del pianeta.
Avendo stabilito questo, cioè il
fatto di essere ateo, quello che più mi preme conoscere, quindi, non è tanto il
dopo, ovvero se la mia anima andrà o no in qualche luogo ultraterreno, ma il
prima; e qui per “prima” non intendo un tempo recente, ma la “notte dei tempi”,
quel lontano prima dove tutto fu creato, quello che oggi la scienza ha definito
big bang.
fatto di essere ateo, quello che più mi preme conoscere, quindi, non è tanto il
dopo, ovvero se la mia anima andrà o no in qualche luogo ultraterreno, ma il
prima; e qui per “prima” non intendo un tempo recente, ma la “notte dei tempi”,
quel lontano prima dove tutto fu creato, quello che oggi la scienza ha definito
big bang.
Se infatti i credenti danno per
assodato che Dio sia sempre esistito, e che egli abbia creato l’universo con il
conseguente paradiso ed inferno, gli atei, al contrario, spesso non si pongono
domande sul dopo, ma amano perdersi nel prima, questo perché, non accettano
l’esistenza di un Dio, ma la regola che ogni cosa deve pur avere un’origine.
assodato che Dio sia sempre esistito, e che egli abbia creato l’universo con il
conseguente paradiso ed inferno, gli atei, al contrario, spesso non si pongono
domande sul dopo, ma amano perdersi nel prima, questo perché, non accettano
l’esistenza di un Dio, ma la regola che ogni cosa deve pur avere un’origine.
L’argomento è un semplice gioco
al ritroso, un riavvolgimento dei fatti, la storia del mondo da adesso al
principio. Tutti i fili sparsi in questi miliardi di anni vengono raggomitolati
fino a riottenere il grande fuso, la massa primordiale da cui tutto è nato.
al ritroso, un riavvolgimento dei fatti, la storia del mondo da adesso al
principio. Tutti i fili sparsi in questi miliardi di anni vengono raggomitolati
fino a riottenere il grande fuso, la massa primordiale da cui tutto è nato.
Il pensiero di questo ammasso mi
sconforta ed angoscia, parliamo di un qualcosa di inimmaginabile, che conteneva tutto quello
che di li a poco avrebbe dato vita a ciò che noi oggi chiamiamo universo,
materia che una volta combinatasi ha generato galassie, nebulose, stelle e
pianeti, e con gli astri le varie forme di vita che adesso li popolano. Chimica,
mescolanze di elementi, nati però da una sola grande massa, che reagendo in
modo diverso, formano il molteplice ed il meraviglioso.
sconforta ed angoscia, parliamo di un qualcosa di inimmaginabile, che conteneva tutto quello
che di li a poco avrebbe dato vita a ciò che noi oggi chiamiamo universo,
materia che una volta combinatasi ha generato galassie, nebulose, stelle e
pianeti, e con gli astri le varie forme di vita che adesso li popolano. Chimica,
mescolanze di elementi, nati però da una sola grande massa, che reagendo in
modo diverso, formano il molteplice ed il meraviglioso.
La cosa ancora più incredibile è
che questo massiccio conteneva anche il vuoto, perché se nulla prima esisteva,
non poteva nemmeno esserci quello che noi oggi definiamo spazio. Non dobbiamo
immaginare questo nucleo come una grande sfera galleggiante nel nulla: lo
spazio, quindi il vuoto, esiste solo perché generato dall’espansione di questa energia.
Il vuoto è dentro la massa non al di fuori.
che questo massiccio conteneva anche il vuoto, perché se nulla prima esisteva,
non poteva nemmeno esserci quello che noi oggi definiamo spazio. Non dobbiamo
immaginare questo nucleo come una grande sfera galleggiante nel nulla: lo
spazio, quindi il vuoto, esiste solo perché generato dall’espansione di questa energia.
Il vuoto è dentro la massa non al di fuori.
Il concetto di spazio mi allarma
ancora di più di quello della massa primordiale.
ancora di più di quello della massa primordiale.
Approfondendo ancora l’argomento,
viene quindi spontaneo chiedersi da dove questa energia abbia origine e chi
l’abbia messa li, perché se le cose nascono, bisogna che da qualche parte pur provengano,
del resto: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
viene quindi spontaneo chiedersi da dove questa energia abbia origine e chi
l’abbia messa li, perché se le cose nascono, bisogna che da qualche parte pur provengano,
del resto: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Ed il semplice fatto di non
riuscire a spiegarmi cosa ci fosse prima del prima, mi lascia in uno stato di
grande sconforto ed impotenza.
riuscire a spiegarmi cosa ci fosse prima del prima, mi lascia in uno stato di
grande sconforto ed impotenza.
La stessa teoria del big bang,
non spiega il come si sia formata questa massa, ma solo di come essa abbia
iniziato ad espandersi.
non spiega il come si sia formata questa massa, ma solo di come essa abbia
iniziato ad espandersi.
Un altro fattore che mi da di che
pensare è il senso di appartenenza, legato anche alla questione del tempo, o
meglio della sua assenza.
pensare è il senso di appartenenza, legato anche alla questione del tempo, o
meglio della sua assenza.
Se quello che c’era qualche
istante prima del big bang era solo energia, bisogna anche ipotizzare che tutti
noi facessimo parte dello stesso impasto, i miei atomi erano mescolati a quelli
che avrebbero formato pianeti distanti migliaia di anni luce; questo libro, la
terra ed il sole, ed in quel tutto c’era ogni cosa che adesso esiste e ci
circonda, perché nulla si crea, ma tutto si trasforma, l’intero creato era lì,
in un tempo indefinito ed eterno, i pugnali che hanno ucciso Giulio Cesare, i
chiodi che hanno crocifisso Gesù, le tre caravelle di Colombo, l’aereo che
sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima, la stessa esplosione di quella
bomba era già li, bisognava solo farla uscire dalla massa.
istante prima del big bang era solo energia, bisogna anche ipotizzare che tutti
noi facessimo parte dello stesso impasto, i miei atomi erano mescolati a quelli
che avrebbero formato pianeti distanti migliaia di anni luce; questo libro, la
terra ed il sole, ed in quel tutto c’era ogni cosa che adesso esiste e ci
circonda, perché nulla si crea, ma tutto si trasforma, l’intero creato era lì,
in un tempo indefinito ed eterno, i pugnali che hanno ucciso Giulio Cesare, i
chiodi che hanno crocifisso Gesù, le tre caravelle di Colombo, l’aereo che
sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima, la stessa esplosione di quella
bomba era già li, bisognava solo farla uscire dalla massa.
Sono stato parte di queste cose,
per il semplice fatto che nulla si crea ma tutto si trasforma.
per il semplice fatto che nulla si crea ma tutto si trasforma.
Io ho ucciso Giulio Cesare e
nemmeno me lo ricordo…
nemmeno me lo ricordo…
Trovare una spiegazione all’origine
del big bang è adesso impossibile, ed è inutile pensarci perché la soluzione
non riusciremmo nemmeno ad immaginarla.
del big bang è adesso impossibile, ed è inutile pensarci perché la soluzione
non riusciremmo nemmeno ad immaginarla.
Per questo motivo, a quelle
domande alle quali non abbiamo una risposta, c’è Dio.
domande alle quali non abbiamo una risposta, c’è Dio.
Ogni cosa, ogni quesito dal più
semplice al più complesso, trovava una sua spiegazione nella presenza di una
divinità onnipotente.
semplice al più complesso, trovava una sua spiegazione nella presenza di una
divinità onnipotente.
Anche sulla sua origine c’è poco
da sindacare, Dio c’è sempre stato, punto. Ed è di certo inutile mettersi a
competere con l’onnipotente, la sua presenza basta a spiegare ogni cosa.
da sindacare, Dio c’è sempre stato, punto. Ed è di certo inutile mettersi a
competere con l’onnipotente, la sua presenza basta a spiegare ogni cosa.
Ma col passare del tempo, la
scienza ha trovato molte delle risposte alle domande che da sempre ci eravamo
posti, e secolo dopo secolo, Dio ha visto diminuire il suo potere sui diritti
d’autore dell’universo e sulle leggi che lo regolano.
scienza ha trovato molte delle risposte alle domande che da sempre ci eravamo
posti, e secolo dopo secolo, Dio ha visto diminuire il suo potere sui diritti
d’autore dell’universo e sulle leggi che lo regolano.
Solo per la creazione restano
ancora dei dubbi, gli stessi credenti affermano infatti che il ruolo dell’onnipotente
sia stato solo quello di far partire ogni cosa, impostando già le leggi
universali, e da lì il resto è venuto da se. In pratica, qualcuno lo chiama
Dio, altri big bang.
ancora dei dubbi, gli stessi credenti affermano infatti che il ruolo dell’onnipotente
sia stato solo quello di far partire ogni cosa, impostando già le leggi
universali, e da lì il resto è venuto da se. In pratica, qualcuno lo chiama
Dio, altri big bang.
Ma per un ateo questa opzione non
esiste, un ateo esclude Dio, e con esso ogni luce che spera e fa sperare.
esiste, un ateo esclude Dio, e con esso ogni luce che spera e fa sperare.
Dunque il Creatore non c’entra,
ma non sappiamo nemmeno di chi sia la colpa, eppure siamo qui, anche se questo
sembra assurdo.
ma non sappiamo nemmeno di chi sia la colpa, eppure siamo qui, anche se questo
sembra assurdo.
Tutto esiste sotto forma di
illusione, come in quelle teorie o credenze appartenenti all’Induismo, che
vogliono che noi si sia solo un sogno, il sogno di una divinità addormentata.
illusione, come in quelle teorie o credenze appartenenti all’Induismo, che
vogliono che noi si sia solo un sogno, il sogno di una divinità addormentata.
Questo è ancora più assurdo della
teoria di un essere supremo creatore di ogni cosa, perché anche in questo caso
dovremmo mettere in gioco una divinità, divinità che un ateo non può accettare,
figuriamoci se poi dobbiamo credere al fatto di essere solo il suo sogno.
teoria di un essere supremo creatore di ogni cosa, perché anche in questo caso
dovremmo mettere in gioco una divinità, divinità che un ateo non può accettare,
figuriamoci se poi dobbiamo credere al fatto di essere solo il suo sogno.
Eppure lo stato onirico è proprio
la lente attraverso la quale io vedo la realtà, nulla ha valore, nulla è reale,
ogni cosa perde di significato, dai semplici gesti quotidiani alle guerre che
hanno sconvolto la nostra storia. I giorni sono attesa di un qualcosa che
sappiamo non verrà mai, e le nostre azioni hanno il sapore vacuo dell’inutile,
eppure qualcosa in questo enorme sogno dobbiamo pur farla, perché siamo in
ballo, e bisogna ballare.
la lente attraverso la quale io vedo la realtà, nulla ha valore, nulla è reale,
ogni cosa perde di significato, dai semplici gesti quotidiani alle guerre che
hanno sconvolto la nostra storia. I giorni sono attesa di un qualcosa che
sappiamo non verrà mai, e le nostre azioni hanno il sapore vacuo dell’inutile,
eppure qualcosa in questo enorme sogno dobbiamo pur farla, perché siamo in
ballo, e bisogna ballare.
Tornando al big bang, come ho già
detto, questa teoria non spiega il come tutto abbia avuto origine, ma solo come
si sia espanso, l’espansione della massa è avvenuta attraverso l’entropia,
l’entropia va a braccetto col secondo principio della termodinamica ed è una
misura del disordine.
detto, questa teoria non spiega il come tutto abbia avuto origine, ma solo come
si sia espanso, l’espansione della massa è avvenuta attraverso l’entropia,
l’entropia va a braccetto col secondo principio della termodinamica ed è una
misura del disordine.
Per farla breve, l’universo si espande,
in maniera disordinata, questa espansione segue un ordine caotico, un caos che
dona movimento e vita alle cose.
in maniera disordinata, questa espansione segue un ordine caotico, un caos che
dona movimento e vita alle cose.
Ancora oggi, a distanza di
miliardi di anni, l’entropia regola ogni cosa, e credo che l’essere umano, in
quanto soggetto come tutti alle influenze esterne, ne sia affetto. La nostra
storia dimostra il bisogno innato di muoverci ed espanderci, prima via terra,
poi per mare ed adesso nello spazio.
miliardi di anni, l’entropia regola ogni cosa, e credo che l’essere umano, in
quanto soggetto come tutti alle influenze esterne, ne sia affetto. La nostra
storia dimostra il bisogno innato di muoverci ed espanderci, prima via terra,
poi per mare ed adesso nello spazio.
Lo strano desiderio dell’uomo di
fuggire dalla sua dimora ha tempi remoti, legati alla nostra stessa natura di
nomadi. Sembra quasi non ci sia una spiegazione logica per investire enormi
somme di denaro nella ricerca spaziale, eppure questo viene fatto, e lanciare
un uomo oltre la nostra atmosfera, a bordo di una rudimentale navicella, sembra
essere una delle poche cose che ancora ci fa sentire grandi, utili o vivi.
fuggire dalla sua dimora ha tempi remoti, legati alla nostra stessa natura di
nomadi. Sembra quasi non ci sia una spiegazione logica per investire enormi
somme di denaro nella ricerca spaziale, eppure questo viene fatto, e lanciare
un uomo oltre la nostra atmosfera, a bordo di una rudimentale navicella, sembra
essere una delle poche cose che ancora ci fa sentire grandi, utili o vivi.
Se colonizzeremo mai un altro pianeta proprio non lo so, ma di certo il
destino dell’uomo, come un novello Ulisse, sarà quello di navigare per
l’universo in cerca di una nuova Itaca, ed è di questa entropia ed
irrequietezza che ancor oggi noi uomini ci nutriamo.